giovedì 7 aprile 2011

Redditività di Internet

Ho scritto un commento veloce all'articolo di tale Cowen, che spero di espandere al più presto. E' tecnicamente sbagliato dire che internet produce solo divertimento a basso costo, ed è questa l'unica obiezione - benché assai grave - da imputare all'autore. Andiamo oltre le retoriche e guardiamo i dati reali: aziende come Cisco, Google, e ora anche Facebook, producono introiti milionari. Attenzione, non fatevi ingannare dalla mia citazione di facebook - questa azienda non fa soldi in quanto social network, ma in quanto fornitrice di dati personali. tutti i partner di facbook fanno *follie* per aggiudicarsi i favori della società, perché avere un centinaio di milioni di persone facilmente raggiungibili da applet, programmi, giochi etc. significa avere un destinatario preciso e programmato degli advertisements. Inoltre, il giro monetario delle microtransazioni dei famosi "giochini di facebook" gestiti dalla ormai multinazionale Zynga ha eguagliato se non superato il giro di revenue di AdSense, il programma di ads di google. Tutto questo per dire che se è vero che Internet non ha arricchito chi era povero, certamente qualcuno ha arricchito. Dire che non produce alcuna revenue è un errore madornale, che non posso perdonare a chiunque si professi economista. Punti da espandere: 1) la pervesione del meccanismo pubblicitario di internet e dei social networks 2) falsa redditività delle dotcom del nuovo millennio: il caso twitter 3) il trattamento dei dati personali 4) le microtransazioni 5) micro che diventa supermacro

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- Saffo

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