venerdì 29 ottobre 2010

Cronaca di un ORRORE






>hard drive read error, press ctrl+alt+del


>avvio windows modalità provvisoria
>nessun errore, controlli positivi


>reboot
>scandisk regolare
>verifica dati dei file (fase 4)...
>errore non specificato (codicewtfwtfwtfwtfwtf)


>reboot
>dischi non letti
>[illeggibile] hard disk error



>reboot and select proper boot device or insert boot media in selected boot device
>reboot and select proper boot device or insert boot media in selected boot device
>reboot and select proper boot device or insert boot media in selected boot device
>reboot and select proper boot device or insert boot media in selected boot device
>reboot and select proper boot device or insert boot media in selected boot device





Ovviamente, il negozio di pc apre lunedì.


lunedì 18 ottobre 2010

Occorre essere attenti

..ad onta di ogni strenua decisione o voto contrario mi trovo
imbarazzato sorpreso ferito
per una irata
sensazione di peggioramento
di cui non so parlare né so fare domande...


E anche oggi, non si parla di cose serie ma di stronzate adolescenziali, del genere delle quali non si può fare a meno e che anzi ti tengono in vita, e che se non realizzate appieno ti devastano.
La canzone di oggi è Irata dei C.S.I..
"Linea Gotica" non è il mio album dei CSI preferito, ma ha delle piccole perle che mi rapiscono.
Forse perché in fondo queste strofe riflettono - molto in parte - il mio umore per questa settimana.

Ecco, ora potrei mettermi a scrivere chissà quante parolefrasiperiodiparagrafiinteripost, come fa una mia carissima amica... ma la verità è molto semplice nella sua incomprensibilità.
Oggi ho letto un post su un qualche sito di una tipa che parlava delle sue esperienze sessuali. E a me è venuto il solito magone.

Fine.

Oddio, "fine" un paio di coglioni. Semplicemente credo che sia successo questo. Poi, quello che frulla nella mia testa è ben diverso. Non so, come al solito mi sembra che questa situazione sia un circolo vizioso perché per essere risolta richiede delle condizioni che non ho mai realizzato/ottenuto/posseduto/vissuto.
A questo si aggiunge la mia irata sensazione di peggioramento, cioè che non stia migliorando una sega ma anzi peggiorando. Voglio dire, certe volte non mi soddisfa nemmeno quanto può fare un uomo da solo per soddisfare le proprie necessità ancestrali.
Credo di essermi spiegato.

Ieri sera camminando per le strade di piazza Duomo ho pensato che da un certo punto di vista le cose vanno bene: non avere più quella fissa per le ragazze è bene perché non averle più per la testa significa in pratica farsi meno paranoie e avere più tempo da dedicare a attività ben più costruttive, vedi studio e lavoro.
E a questo punto non dovrei fare altro che liberarmi dalle necessità della carne dopo quelle del cuore, e sarei a cavallo.
Tutto molto divertente, e forse davvero positivo, ma non realizzabile al momento: o così pare.

Stamattina in facoltà, dalla finestra, ho visto una ragazza abbracciata a un ragazzo. Lei era quasi accasciata, lui ritto in piedi, mani in tasca.
Posizione standard. La donna sottomessa al maschio. L'uomo ritto in piedi, che si guarda intorno, sicuro di sé - almeno quanto basta.

Poco dopo, a lezione, non ho seguito bene la lezione e anzi ho fatto diverse figure barbine non capendo cose che una volta capite erano stronzate.

Qualcosa nel mio cervello sta iniziando a malfunzionare.

sabato 16 ottobre 2010

Dopo le cose serie, è ora di fare gli emo



Parlando con un'amica (che non ho capito se accetta che la linki o no in home) mi sono reso conto che di recente sto scrivendo troppi post seri. E' l'ora di tornare a fare piagnistei, lamentazioni e muri di testo sulla mia condizione inumana o sulle mie sfighe o sulla condizione generale dell'Uomo.

Però non ho tanta voglia di scrivere. Eppure in questo momento non è che mi senta benissimo. Mi sento un po' solo, forse. E' una sensazione forse nuova., diversa dal solito "sentirsi-senza-una-compagna", "bisognoso-di-carezze", "bisognoso-di-sesso", è una cosa un po' diversa.

Forse dopo un'altra corrente di impeto di desiderio, mi sto rassegnano di nuovo. Non lo so, però mi è venuta in mente questa immagine, trovata chissà dove.



Non è che la pensi così, però inizia forse a avanzare il dubbio.

P.S.: L'abbondanza di forse e dubbio in questo post è forse (e dàlli) un indizio del significato di questa situazione: cioè che non ci sto capendo un cazzo.

venerdì 1 ottobre 2010

Dalla CCCP alla CSI



Anni Ottanta. Settanta. Un tempo indefinito nella nostra anima.
Il sogno della rivoluzione, dell'evoluzione tecnologica prima che intellettiva. La forza dello spirito umano piega la natura e il duro insensibile metallo alla sua volontà, sostenuta dalla forza della passione, dall'aderenza irremovibile all'Ideale. Siamo padroni della forza, siamo i padroni della terra, ma non glorifichiamo un uomo, mera carne: glorifichiamo la forza dell'uomo.

Onoro il braccio che muove il telaio,
Onoro la forza che muove l'acciaio

Anni Novanta. E' passato del tempo, è trascorsa l'acqua sotto i ponti, le poltrone hanno cambiato proprietario, i nostri solidi sogni si sono squagliati nel magma ribollente delle correnti della Storia. E un giorno, in una campagna della Mongolia, un Uomo meditabondo ...
Possiamo immaginarci un uomo che, dopo essersi illuso di aver trovato la realizzazione in una forma, in un'ideale, intuisca in un qualche modo di aver sbagliato qualcosa. Che quanto egli e una intera generazione apprezzava entusiasta, e per la quale - ognuno a suo modo - aveva combattuto e vissuto, si rivelava essere qualcosa di diverso, dalle conseguenze forse impreviste, forse non considerate, certamente sconcertanti. Che sia cambiato il mondo o solo la sua visione di esso, non importa.

Tu, uomo, rendevi onore una volta agli epigoni di chi rappresentava il Sogno Tecnologico Bolscevico / Atea Mistica Meccanica
Ma adesso pensi: Ecco la Terra in Permanente Rivoluzione / Ridotta imbelle sterile igienica , una Terra che è solo Una Unità di Produzione. E' finito un sogno, è cambiato il mondo, o forse siamo cambiati noi.


Dai CCCP ai C.S.I. , dalla SSSR alla CSI: il tramonto di un sogno di mistica meccanica che lascia spazio allo sconcerto per chi vede solo una terra senz'anima e una sterile freddezza. La Terra: quella del lavoratore, quella della industria agricola, quella dei Grandi Piani. Lavoro e Lavoratore un tempo glorificati, e che ora han lasciato spazio solo alla Terra meccanizzata, snaturata. Questa terra meccanizzata, sterile ed esausta; una vera Tabula Rasa Elettrificata.