mercoledì 31 marzo 2010

domattina dovrei restare a casa

Sono sul letto, e cerco di recuperare il cazzeggio di tre mesi in una notte, vedendo vecchie slides sul portatile. Combatto con il sonno, e sto perdendo. L'enorme russare di mia madre mi giunge da sinistra; ma è da dietro il muro, dove poggio la testa, che arriva l'impensabile.

È UNA LAVATRICE.
QUALCUNO, IN QUESTA CITTÀ DI MER*A, STA FACENDO ANDARE LA LAVATRICE A MEZZANOTTE E SETTE MINUTI.

La vita non smette di sorprendermi.

Santodio, ora sta centrifugando.

domenica 28 marzo 2010

Franco

Oggi ho parlato con Franco.

Franco è un onesto lavoratore, un po' fregato dagli andamenti del recente mercato del lavoro, un po' fregato dall'età. Convinto sostenitore di AN e di Gianfranco Fini, ha accolto con freddezza l'unione di AN e FI in un solo partito; e la sua opinione riguardo Berlusconi è andata a calare sempre più nel tempo.

Ora, odia Berlusconi con tutto sé stesso, e trova che il "suo" partito non lo rappresenti più. Gli manca AN, credo. Certamente gli manca la Destra, quella Vera, che ormai non vede più in quell'accozzaglia di parole che è il Cavaliere. I telegiornali per lui vanno ascoltati con attenzione, così da permettere di comprendere le linee politiche che in fondo ogni giornale - e soprattutto conduttore - ha e si sforza di mantenere. A noi ascoltatori sta guardare e capire.

Secondo lui questa "destra" non ha fatto un cazzo di buono.
Le sue riforme del lavoro gliel'hanno messo nel culo e hanno trasformato i suoi straordinari in farsa. Fosse per lui, andrebbe a votare solo per fare una X sul partito di sinistra più estrema che ci fosse: ma è fedele ai suoi ideali e non lo farà.

Franco non voterà. Non c'è un partito che lo rappresenti e non voterà. Dice che la "destra" stavolta perderà molto, dice che stavolta l'astensione sarà molto alta.

domenica 21 marzo 2010

Una triste serata

Non so che mi prende. Prima cazzeggiavo invece di studiare, ora continuo a cazzeggiare ma mi sento triste. I Pet Shop Boys mi hanno dato una mano... Home And Dry prima o poi doveva farmi piangere, ci ha solo messo qualche anno.

domenica 7 marzo 2010

lol, elezioni


Si parla molto del recente decreto firmato dal Presidente Napolitano. Il punto è che formalmente è un decreto interpretativo, che in quanto tale non viola la costituzione perché ne è strumento, poiché interpreta una legge elettorale a sua volta interpretazione dei principi della costituzione. Principi che vengono realizzati e interpretati tramite le leggi, appunto.

Non c'è che dire, Berlusconi & C. stavolta han creato una trappola perfetta - usando le loro parole.

Esiste infatti qualcosa che smonta l'ingranaggio nell'idea di un decreto che interpreta - o per meglio dire, completa - una legge elettorale, senza approvazione dalle Camere nel vecchio modo (sì, sapete, quella consultazione senza richiesta diretta della fiducia, quello che si faceva più spesso nei bei tempi andati della democrazia rappresentativa): cioè che un interpretazione entra comunque nel merito di una legge.

Quindi, in base all'articolo 72, comma 4
La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale [...]
Questo decreto è formalmente irregolare.

Questo giustifica l'indignazione, un po' meno la rabbia sputata a sangue dal caro Di Pietro, che per quanto nel giusto sputando veleno non fa altro che giustificare l'azione di Silvio e l'idea dell' "esercito del Bene" che muove contro quello "del Male" delle Sinistre, che sanno solo sputare veleno e offendere le cariche istituzionali.

Con la giusta dose di ipocrisia, ovviamente, perché personalmente ricordo bene i ripetuti attacchi a Napolitano ("comunista", "servo delle sinistre", etc) degli anni passati. Inoltre, tornando al discorso delle elezioni, vi lascio un simpatico articolo che farà vivere un simpatico dejà-vù ai lettori.

Spezzo una lancia a favore del fu Polo e ora PdL : sono stati coerenti per quanto riguarda l'accuse di politicizzazione della Magistratura, su questo non vedo nessuna ipocrisia.