lunedì 19 dicembre 2011

Rapide parole che seguono lenti sentimenti

Passerà tutto, prima o poi. Ogni ostacolo, posto da sé stessi o da altri, è una lezione in più. E anche quando non si impara qualcosa, e si è semplicemente passati oltre come l'acqua con una roccia, rimane qualcosa in più. Si perde qualcosa, ma si guadagna altro. Solo il calore infinito della rabbia o il gelo totale della disperazione possono toglierci tutto: fino ad allora, la vita deve fluire in equilibrio.
Questo è quanto mi è uscito dalla tastiera subito dopo una veloce riflessione, qualche giorno fa. A distanza di qualche giorno ho notato che molti concetti non sono molto bene espressi. In sostanza,  la vita offre lezioni anche quando non ne offre alcuna direttamente. Anche quando non si riesce ad affrontare un ostacolo e superarlo con successo, rimane qualcosa dal quale potere trarre giovamento, lezione, beneficio. Anche quando pensiamo di avere perso qualcosa di noi stessi a seguito di un evento traumatico di qualsiasi genere, possiamo comunque ritrovare, riscoprire o scoprire ex novo qualche nuova parte di noi. Non è detto, però, che sia sempre così. Ma ho la sincera speranza che lo sia.

Il paragone della nostra esistenza con l'acqua nella sua forma liquida credo sia calzante, in questo senso. Così come alcune gocce possono perdersi e altre unirsi, è altrettanto vero che solo un grande calore o un grande freddo possono fermare l'esistenza, che è liquida ma tangibile: la rabbia eterna che ci scalda e fa ribollire muove caoticamente ogni parte di noi senza una direzione, e quindi perdiamo l'equilibrio necessario alla crescita, allo sviluppo, alla maturazione, ai corretti modi di vivere; la disperazione più totale ghiaccia e immobilizza il nostro flusso, di nuovo perdendo l'equilibrio necessario alla crescita, allo sviluppo, alla maturazione, ai corretti modi di vivere.

lunedì 3 ottobre 2011

Non è solo ricerca di Equilibrio...

Ma non è che sia solo una faccenda di equilibrio. E' una faccenda di non fare cazzate e di tenere conto delle conseguenze delle proprie azioni senza fare le cose alla leggera, ma contemporaneamente senza andare in paranoia. È rendersi conto che se già duemila anni fa due buddhisti chan (o zen che dir si voglia) cinesi in croce dicevano che bisogna considerare le reazioni naturali degli altri oltre chee proprie, una ragione c'è.

Il fatto è che se non si sa davvero che cosa si vuole dalla vita, o se ne si ha una idea abbozzata, c'è poco da rompere le palle a sé stessi e agli altri. E magari mettere in mezzo persone con le quali nelle tue vaghe aspirazioni oniriche faresti ben altre cose che, nella realtà, una lezione di psicologia inframezzata a una più grande lezione di vita e comportamento sociale, di autoscoperta tramite una rozza ma sinceramente spinta ermeneutica.

Ok dispiace e tutto ma forse è megli così. 'che se si han già tanti difetti e problemi e meccanismi e fili da dipanare, tanto vale non proferire parola su quello che il tuo talamo cerebrale suggerisce di pensare. Non che certe persone non sappiano già tutto, certamente. Sì insomma magari poi leggono questo testo e si dicono "seh, ma guarda che scemo, ancora a pensare a queste cose", e che cazzo ci posso fare se sono attratto da una persona. O se m'è venuta una cazzo di fissa da un anno a questa parte di come mi manchino delle cose, una autoillusione che alimento quotidianamente usando 'sta cazzo di internet. Ma vaffanculo, 'rcogiuda, ci credo che poi peggioriamo.

Alla faccia di Beppe Fenoglio e di Pasolini e dei CSI, perlomeno, l'irata sensazione di peggioramento m'è passata. Mi manca quella di miglioramento, che va e viene. Ma sempre per parafrasare, sarebbe il caso di lasciare fluire il dolore, perché se la felicità è senza fine sicuramente non ha degi bei ospiti in casa se ve sottostare a un lago di mortemale.

Continuo a pensare che se fossi omosessuale sarebbe tutto "più migliore", ma forse è un'altra illusione causata  da un singolo fatto/aneddoto cui costruisco sopra un intero castel come al solito.

martedì 20 settembre 2011

Cronaca africana

Un mio intervento sulle ragioni del sottosviluppo africano s'è trasformato in un compendio del modulo sull'Africa di un mio esame di politica. Beh, tanto vale riportarlo, no? La storia non è sotto copyright.

Rispondere a questa domanda richiede una enciclopedia.

Le ragioni fondamentali si possono anche ritrovare prima del colonialismo: gli stati africani erano spesso acefali e spesso nemmeno "stati", avevano un territorio non definito e nessuna autorità politica perché dato che è SCONFINATA, se a un gruppo di persone non andava di lavorare per un capo gli bastava andarsene ("vote with feet"). E dato che nessuno s'è mai fermato in forma stanziale e prodotto un surplus di produzione, non ci si è mai alzati più di tanto dal livello di sussistenza. E che sviluppo vuoi avere, così?

Successivamente il colonialismo ha sancito il disastro. Risorse materiali depredate, infrastrutture costruite solo a beneficio del trasporto dalle miniere/foreste/whatever direttamente ai porti, condizione di segregazione, politica che benché in due declinazioni differenti (centralizzazione e assimilazione per i francesi, cooptazione e decentralizzazione per gli inglesi) si è sempre ritrovata funzionalizzata agli interessi di poche elites e per nulla allo sviluppo dello Stato in sé, che altro non era tra parentesi che due linee su una mappa che delimitavano solo chi depredava dove.

Ora vado a mangiare, poi ti dico il resto di quello che so io.

( Beh? Voi non mangiate mai? )

Allora. È chiaro ora che, date le premesse dell'epoca coloniale, è completamente assurdo aspettarsi che i neonati Stati africani dopo la fine del colonialismo potessero progredire nello sviluppo allo stesso modo dei paesi occidentali. Mancavano completamente le premesse: autorità statuale, presenza di classi sociali benestanti in numero sufficiente, infrastrutture, risorse di partenza. A questo si aggiunga che ripartire dal livello del nostro passato, per un Paese in via di sviluppo, significa non potere emulare il nostro modello di sviluppo. Negli anni Cinquanta si pensava che i PVS fossero "gli occidentali da piccoli", la storia ha dimostrato che questa visione era molto ingenua.

Il problema fondamentale emerso subito dopo la decolonizzazione è stato la sua classe politica. La maggior parte delle volte alle istituzioni democratiche costruite in fretta e furia dai bianchi si sono sostituiti governi di diversa composizione e orientamento politico, ma spesso caratterizzati dall'idea classica "per ora faccio una dittatura, ma è per avere una società nuova in seguito, sisi" con diverse forme di ricostruzione culturale che vedeva il passato precoloniale come un bengodi democratico e redistributivo. Ho detto redistributivo? Volevo dire patrimonalista. Ci sono stati casi di Presidenti che dedicavano al proprio segretariato il 90% del budget statale, e il resto al settore industriale (e gli agricoltori? Abbandonati).

E che sviluppo vogliamo avere, così?

In seguito le diverse guerre civili hanno peggiorato la situazione; la cosa è degenerata in particolare nei Paesi dove si trovano commodities richiestissime sul mercato internazionale (un esempio per tutti: il Coltan, materiale composito dal quale dipendono tutte le nostre masturbazioni sui lucidissimi schermi in HD dei nostri smartphones).

Il flusso enorme di aiuti internazionali è la ciliegina sulla torta dei guai africani: elargiti per aiutare lo sviluppo, in pratica l'hanno rallentato. Sia per predazione da parte dei governi, sia perché si innescava spesso un giro perverso per il quale lo Stato veniva tenuto su solo dai finanziamenti. Chi cazzo ha voglia di investire nello sviluppo, quando con due mitragliate davanti alla CNN arrivano i sesterzi?

In breve: diverse concause tra le quali attività predatorie dei bianchi e dei neri, sedute sugli allori, conflitti etnici.

giovedì 8 settembre 2011

Sul bisogno di un social network

FB risponde a diverse esigenze connaturate all'uso dell'essere umano di una struttura di rete acefala a velocità istantanea(sì, insomma, Internet): bisogno di comunicazione, di attenzione, di mantenimento dei contatti, di promozione sociale, di network economico-culturali (vedi teoria dell'embeddedness).


Finora, questi bisogno erano esauriti da una infinità di sistemi diversi: ma le persone, con l'informatica, non amano avere una infinità di standard. Vogliono l'here and now, e lo vogliono nel modo più economico ed immediato possibile.


Zuckenberg ha semplicemente creato un prodotto che potesse integrare quello che una volta era il rapporto tramite chat (su browser, su sistemi dedicati, su protocolli diversi come ICQIRCHTTPsarcazz, etc), mail. Il social network per quanto mi riguarda è solo il punto di arrivo di un qualcosa che fa parte dell'internet fin dal 1976.


E questo spiega perché ha avuto successo sia per la casalinga (al riguardo potremmo addirittura parlare di una seconda o terza "rivoluzione informatica", dopo il PC-IBM e la "fine delle dot-com facili") sia per il programmatore ASP-NET sia per Gerardo l'Idraulico (storia vera).


Questo imho, ma non credo di essere tanto lontano dalla realtà.




In breve: avevamo bisogno di un facebook e l'abbiamo avuto, ora sono cazzi nostri

venerdì 2 settembre 2011

referendum Sistema elettorale (bozza)

http://www.firmovotoscelgo.it/

Diversi anni fa, nel mezzo dello scandalo "mani pulite", che come conseguenza spazzò via praticamente tutti i partiti dell'epoca (ma non i molti dei suoi componenti, che vediamo ancora in giro ma con casacche diverse), come soluzione definitiva venne anche approvata l'idea di passare ad un sistema elettorale divfferente, proporzionale, il cosiddetto "Mattarellum".

Selezione risposte e pensieri



siamo sempre influenzati in qualche modo ,perché siamo animali sociali e viviamo sempre in contesti di collegamento con altre persone, con le quali interagiamo e perciò influenziamo o comunque ne restiamo influenzati.
- - -  

Chiaramente c'è una certa ipocrisia, ma questa fa parte del gioco politico italiano dal 1956 in poi. In ogni caso: Un conto è quando lo dice l'uomo della strada, un altro quando a dirlo è l'uomo che dello stato del Paese ne ha la responsabilità. Inoltre, lui dice che è "un paese di merda" perché ci sono i comunisti cattivi che ce l'hanno con lui (cosa forse vera) e che lo ostacolano in ogni modo (cosa non vera). Noi invece di solito ce ne lamentiamo per altri motivi - e lui e la sua mentalità sono compresi.


domenica 21 agosto 2011

Domande e risposte?!

Layla F. Gore
Secondo voi è giusto vivere in una società che mina in modo così aggressivo l'individualità di ognuno? Scusate in caso la troviate strana, interpretatela come volete, vorrei solo le vostre risposte..

Ti sbagli: secondo me la società attuale premia semmai l'individualismo. Non fermarti a guardare i dettami delle industrie dell'intrattenimento e della moda. La società attuale, sebbene nelle infinite differenziazioni locali (poiché sebbene siamo tutti occidentali non siamo certo tutti americani) fornisce certo un indottrinamento conformistico alle giovani generazioni (meno la mia di più la tua - tra parentesi è inquietanti sentirsi ancora giovanissimi ma ritrovarsi ad avere a che fare con ragazzini più piccoli ma già capaci di ragionare quasi al nostro pari), ma generalmente il comportamento massivo viene richiesto solo come collante sociale in situazioni estreme o di necessità sociale-politica (politica: guerra militare o culturale; sociale: contrapposizione con masse migranti). Solamente all'esterno, insomma. Dentro il sistema, ci si regola come si vuole. Ma l'atteggiamento individualista dettato dall'iper-liberismo economico è sotto gli occhi di tutti. Insomma per farla breve quando penso al sistema economico "attaccare l'individualismo" diventa una cosa assurda :3 la vita economica è diventato un "ognuno pensi per sè".

Per quanto riguarda noi gggiovani, non è nè giusto nè sbagliato - è semplicemente naturale. Nessuno guida la nostra evoluzione sociale come un novello demiurgo; siamo noi che per natura ci aggreghiamo in comunità e isoliamo gli altri individui che si vedono colpiti da un finto conformismo. Che altro non è invece che un eterogeneità vista da troppo vicino.



Ed ecco come io ho risposto secondo la mia interpretazione. Ho risposto alla domanda di una giovane adolescente in conflitto con una società a lei crudele quasi come se si parlasse di alta politica o sociologia accademica :\ Ho grossa crisi.

lunedì 27 giugno 2011

Destino (bozza)

Tanti anni fa per caso ho trovato un libro sui videogiochi. Assolutamente per caso. Poco dopo ho deciso di provare un gioco online previo consiglio di un compagno di classe casualmente arrivato nella mia classe. In questo gioco online ho conosciuto diverse persone, comprese una persona che ho quasi amato e una persona cui ho dato il mio primo bacio. Ho conosciuto persone che mi hanno portato su vari siti, e a catena anche qui. Ho conosciuto persone che altrimenti non avrei mai conosciuto.



E tutto questo perché una volta qualcuno aveva lasciato un libro sui videogiochi nel reparto dell'usato della fantascienza.

Il destino non esiste.

domenica 26 giugno 2011

Indaffarato, ma solo virtualmente

Insomma, sempre la solita storia: si cazzeggia invece di studiare, gli esami si accavallano pericolosamente, si lavora un poco, si amoreggia per niente.

Dato positivo: ad oggi, due ragazze hanno espresso apprezzamenti sul mio conto, delle quali una di intensità ben maggiore. Dati interessanti ma ancora insufficienti per una analisi statistica - peccato, vorrà dire che farò l'esame di statistica su qualcos'altro. Per esempio, potrei farlo sul numero di due di picche...

Scherzi a parte, oltre a queste cazzate si cerca qualcosa di più concreto e serio, ma finora sfighe alterne hanno impedito ogni possibilità di sviluppo di conoscenza con... chi so io.

giovedì 26 maggio 2011

senza titolo



E' il 2005, un costume da Superman avvolge il grasso che copre il vostro corpo mentre attorno a voi si balla senza freno. Siete in una stanza, abbastanza ampia, un impianto stereo spara migliaia di note in sequenza, che non sapete decifrare - figuriamoci capire che merda di genere musicale è.

Davanti a voi c'è un divano, dietro di voi una televisione spenta, sopra di voi luci stroboscopiche multicolori. Su quel divano, largo, a forma di L; alcuni parlano, alcuni rollano, alcuni si limonano velocemente.

Non state guardando quelli che rollano, e straordinariamente non invidiate quelli che si limonano... nonostante siate ben consapevoli che le vostre labbra non toccano quelle di una donna da anni, e il vostro pene ha conosciuto solo la stretta della vostra mano. Nemmeno la folla che vi balla intorno vi da' fastidio, anzi sentite sempre di più l'impulso di muovervi anche voi. La musica non la capite, ma non vi importa. Un sorriso si apre lentamente sulle vostre labbra, e non volete sapere nemmeno il perché, vi piace e basta.

Nemmeno quel pensiero vi disturba. Il pensiero - o meglio, il ricordo - che dodici ore prima eravate sotto un balcone, stavate volando, scendendo, verso l'asfalto a grande velocità.

E' questo sarebbe l' Inferno? Il Paradiso? Improbabile. Ma ve ne fottete: due secondi dopo questa ora buffa rievocazione, siete già in mezzo a tutti, state ballando.

Non ho la minima idea di dove abbia preso questo testo, ma mi sembra un peccato cancellarlo.

sabato 14 maggio 2011

Marionette pro-marionettisti

Riporto un articolo scritto da una mia collega di università. E' un testo scritto in un modo piuttosto complesso, ma complessa è anche la questione che affronta. Purtroppo al momento non sono molto informato sui fatti (non guardo Striscia La Notizia da anni, e - mea culpa - non seguo molto le attività di Lorella Zanardo, celebre autrice del documentario "Il Corpo delle Donne"); so solo quanto denunciato dalla stessa Zanardo in un suo intervento.


Perché sono il tuo sogno eretico 
No, ora basta, ora davvero si oltrepassa ogni buona sopportazione. Definire osceno, inguardabile, patetico e terrificante l'attacco di Striscia la notizia (puntata del 13 maggio, non ancora disponibile via web. Appena potete cercatela) contro Lorella Zanardo non mi sembra sufficiente. Mi vien solo voglia di gridare dalla rabbia, davvero. Perché ancora l'ignoranza e l'arroganza di certe persone riescono a stupirmi come una secchiata fredda in viso. Prendere tre parole e distorcele a piacimento senza permettere alcuna risposta all'altro/a è TROPPO SEMPLICE. Eppure ha un effetto degradante per chi guarda, non sa nulla e capisce solo versioni parziali di un argomento decisamente complesso, non compattabile in un minuto di "intervista". E noi che pensavamo che l'Inquisizione fosse un lontano ricordo: pare invece che ve ne sia una versione moderna, altrettanto subdola, che porge un microfono spento all'accusato e filma tutto con lo stesso piacere con cui termina un rapporto sessuale. Chi cerca di scovare la verità dietro il palcoscenico è vittima della stessa atroce condanna: un rogo virtuale a cui tutti i cittadini partecipano con morbosità, felici, senza sapere perchè, di vedere un corpo bruciare. Il vecchio meccanismo del capro espiatorio è fin troppo noto a certa gente, e sa che funziona, eccome se funziona!Peccato che, nel bloccare fisicamente Lorella Zanardo in un post- conferenza, bombardandola di insulti e di accuse rovesciate, senza permetterle neanche un secondo di replicare con dignità, si dimostra solo un'enorme debolezza, incolmabile se non con trucchetti artificiosi.La velina si trasforma in un'inviata assordante, difende la propria "categoria professionale" con orgoglio dimostrando di non avere capito neanche un granello del messaggio che Lorella Zanardo e sempre più persone insieme a lei tentano di lanciare, ovvero che siamo stanche e stanchi (perchè non c'è bisogno di essere femministe o sinostroidi per affermarlo) di un uso indiscriminato del corpo femminile, che come è sempre stato nei secoli viene modellato a piacere, stuprato sia fisicamente che psicologicamente. Cioè che questa versione imperante di un corpo inventato che si presenta come un unicum e che troviamo per strada tutti i giorni forse un effetto lo ha su tutti noi, ed è un effetto alienante. E questo non riguarda solo la figura della velina, che nell'intervista era un chiaro exemplum semplificatore per esporre una questione che ovviamente non è stata poi riportata da Striscia. Cioè che forse dovremmo fermarci un attimo a riflettere profondamente su cosa ci sta succedendo, e iniziare a parlarne. Far passare per plagiatrice, mentitrice e manipolatrice di bambini una donna che ha dato il via a un movimento che ha cominciato a smuovere le piazze ricorda davvero vecchi fantasmi (la cicuta ha solo altre fattezze), e mi riga il volto di lacrime amare. 

domenica 8 maggio 2011

Storie non raccontate 2

Eskadiol (campagna di gioco per Dungeons and Dragons)


In un mondo abbandonato dagli dei, un uomo riesce lentamente a fondare un impero oscuro; le sue conquiste non sono però basate su eserciti ma su misteriosi passaggi di potere tra un Re e un altro, fino a passare le mani dei regni nelle mani dell'imperatore Eskadiol, la cui immagine è però sconosciuta ai più.


Avendo assistito di nascosto all'omicidio di uno dei ministri del suo regno tramite un misterioso artefatto magico, un giovane principe decide di radunare un gruppo di persone che lo possano aiutare ad infiltrarsi nel nucleo dell'impero di Eskadiol per ritrovare l'artefatto e distruggerlo: senza l'artefatto, Eskadiol non può manovrare le volontà degli uomini di potere per spingerli dalla sua parte, o ucciderli; tale artefatto può essere utilizzato solo da vicino. Si uniscono rapidamente a lui uno dei suoi migliori guerrieri e un mago di corte. 


Nel viaggio per la capitale dell'impero di Eskadiol, si unirà al gruppo un giovane e introverso stregone, con la capacità apparentemente innata di creare costrutti umani... 


Alla fine della campagna si scopre che lo stregone è Eskadiol: avendo vissuto sempre sotto il disprezzo delle altre persone (buffo, saprei come giustificare questo ma non ho voglia di scrivere tutto il meccanismo) aveva deciso prima di crearsi degli amici, poi di creare un impero a sua immagine e somiglianza. Anche un NPC della squadra si rivelerà essere una ragazza/fidanzata artificiale creata dal solitario Eskadiol


Sì, mi rendo conto ora che ci sono diversi punti di contatto con la storia del Mulo della serie della Fondazione :\ ma non l'ho fatto apposta.

Press Reply

Oggi mi sono definitivamente reso conto di un aspetto essenziale della mia personalità. In pratica, quando devo formulare un'opinione o esprimere un pensiero lo faccio quasi sempre "in risposta a".

Esempio idiota: questo stesso blog. Quasi mai prendo e scrivo, come dovrebbe fare un qualsiasi blogger degno del nome, ma semplicemente aspetto che succeda qualcosa e poi mi metto a replicare.

Oppure: di recente la mia unica frequentazione fissa sono le imageboards, e anche là raramente mi invento qualcosa da postare ma semplicemente "rispondo a". Si parla di schede grafiche? Prendo e rispondo, magari insulto (sono ambienti rilassati). Si parla di politiche migratorie? Prendo e e replico, magari citando i miei studi. Per ore passo a vedere se ci sono aggiornamenti? Al primo post stimolante replico, magari andando contro la sua idea e cercando di argomentare il meglio possibile, e poi invio.

Su quest'ultimo esempio in realtà c'è da dire che lo faccio un po' con qualsiasi cosa, mi piace molto fare "l'avvocato del diavolo".

sabato 7 maggio 2011

Pene di iBook perdute



Mi girano le palle: dopo aver scoperto che in fondo il mio vecchio iBook G4 funziona ancora, ho rotto definitivamente il jack di alimentazione lasciandone un pezzo dentro l'iBook. Ma VAFFANCULO, APPLE. Tu e i tuoi cazzi di portatili con hardware ASTRUSO, apribile solo con un APRISCATOLE, e con uno SPINOTTO DI IPOD come alimentatore ;___;


Ora mi ritrovo con un iBook ancora più inutilizzabile di prima, a meno che non riesca a recuperare lo spinotto spaccato a metà.

mercoledì 4 maggio 2011

Nessun update?

In teoria dovrei usare il blog come un blog e scriverci tutti i vari fatti interessanti delle mie giornate (per non parlare delle vacanze di pasqua e delle penose foto da cellulare di un castello di 500 anni fa), ma la verità è che non ho mai voglia di scrivere niente quando torno a casa u__u

Perciò userò questo post solo per comunicare a qualcuno che non sia me stesso il mio malessere: adesso sto uno schifo, spero mi passi la trisctescia studiando.

venerdì 29 aprile 2011

Chant

You'd said, you never met
Someone nice as me
But you know, I always try
To look better than the real me
Someone I don't know, Someone I try to
Understand, and meet again

I never met,
though
someone as nice as you

----

I'd like to hear you say that
I really do, please believe me

na na na na, na na na na, na na...

mercoledì 27 aprile 2011

Bozza: Strutturazione dei rapporti sociali tra adolescenti di sesso opposto per via telematica


Tipologia di analisi

Soggetti in esame

Maschile

  • positivo: atteggiamento mentale propositivo, con sicurezza di sé, con recettività dell'interesse femminile e capacità di catalizzazione
  • negativo: atteggiamento mentale e pratico tendente alla ricorsività del discorso di visione negativizzata
Femminile
  • positivo
  • Negativo

A loro volta il grado di propositività del soggetto determina un livello di attività

  • attivo
  • passivo



Ambiente

Catexises


Feedbacks:

Nel considerare il tipo di feedback riscontrabile nella risposta di input da un soggetto F negativo possiamo considerare tre diverse categorie di soggetto M positivo attivo:
  • c'è chi se ne frega e basta
  • c'è chi si compiace delle attenzioni e ne restituisce ancora di più *
  • c'è chi si compiace delle attenzioni ma sconnette il rapporto perché l'altra lo annoia, è per lui "troppo facile".
Un certo grado di sfida presente nel rapporto (es. distanza, tensione sessuale, reciproca attrattività) ... può quindi causare diverse vie di comportamento del soggetto M positivo-attivo



* (il sottoscritto rientra nella categoria, ndr)

Nottate al computer


io: tra le altre cose, stamattina apro facebook
vado sul profilo di una
e lo ritrovo pieno fino all'orlo di frasi e dediche stradolci postate da uno mai visto in vita mia
della serie "sei mia sei importante sei quà sei là"
passato il diabete da eccesso di zuccheri, chiedo a lei (con cui stavo instaurando una piacevole conoscenza da settimane) chi cazzo sia questo tipo, con la gentilezza che mi caratterizza
chiedendomi chi sia questo terronazzo palermitano
Amica: un famigliare? lol
no, un CENSURA
ma andiamo avanti
lei sorpresa si rende conto di avere una relazione con questo tipo senza che mi avesse mai detto niente
"ma no dai è solo un amico"
"‎... Non potevo desiderare di più dalla vita che Te...
..Hai detto esattamente ciò che avrei voluto sentire, adesso, spero solo che ciò che hai detto corrisponda alla verità.
Per me sarà così.
Ci metterò anima e corpo; non permetterò mai a nulla e a nessuno di portarti via da me.
te lo prometto piccola mia ♥"

MESSAGGI DA AMICO EH

beh, lei si sorprende di non avermi mai detto niente, e se la prende male
"oddio scusami ma no che dici mi dispiace non ti ho detto niente non volevo nascondere niente ma no è un amico dai io e te siamo amici vero?"
(riassunto di quanto mi ha detto)
Amica: beh, siete solo amici no?
non lo so
diciamo che ci stavamo conoscendo, ma le premesse erano abbastanza per non essere solo amici.
La cosa migliore di tutte? Trovare una foto della ragazza di cui sopra con il nome di lui sulla posizione del cuore, e trovare poco dopo una foto PRATICAMENTE UGUALE - ma con una ragazza diversa. Sì, avete capito bene: il signorino ha casa nei cuori di due ragazze diverse - e chissà se le due ne sono a reciproca conoscenza!
La vita sa sempre come farsi amare :D Se ti da' la merda, subito dopo ti serve una DELIZIOSA DOLCE TORTA di LOLZ e LULZ.
Ma andatevene tutti a fare in culo, minorenni minorati. Vado a sposarmi una vecchia piena di soldi, a farmi prete, a farmi FRATE TRAPPISTA E SBRONZARMI DI BIRRA TRAPPISTE, mi faccio una LIPOSUCCHIONE e divento IL NUOVO IDOLO DELLE TEENAGER, solo per PORTARLE NEL RETROPALCO E censura censurina censuretta STRUPPO
CRISTO. 

Tra parentesi: ora mi sta passando. Però ora sono parecchio caustico :3 la gente mi ha rotto le palle, e so però che non è ancora finita. Campagne elettorali, impegni universitari, eventi accademici, laboratori universitari IN COMA e da mandare in terapia intensiva, e chissà cos'altro ancora.
La vita è meravigliosa, poche cazzate.

sabato 23 aprile 2011

IKEA e Giovanardi: e poi dite che lo Stato non entra nell'economia...

Il Ministro Giovanardi è uno stolto. Non perché ha fatto la figura dell'omofobo tirando anche in mezzo la Costituzione, ma perché ha fatto una pubblicità incredibile all'IKEA senza rendersene conto.

BRAVISSIMO!

L'ufficio marketing IKEA sarà invaso di telefonate di pubblicitari congratulanti, mentre in Parlamento e su Mattino Cinque ci sarà una bagarre di discorsi intellettuali, moralisti, autoreferenziali, politicamente schierati, tutto sommato inutili.

P.S. gli elettori di Milano della Zona 8 sono pregati di prendere in considerazione il programma del mio amico Fabio Gualandri.

martedì 19 aprile 2011

press riviù


NON OSATE festeggiare perché è stato proposto un emendamento di abrogazione per il nucleare. Apparentemente, è solo una mossa per non farlo finire nel referendum e poi reintrodurlo per decreto.

Inoltre, senza voto sul nucleare (che avrebbe attirato gente alle urne), non si raggiungerà il quorum. E addio anche all'acqua pubblica. Al Governo abbiamo gente davvero abile, checché ne diciamo noialtri.

Oddio, non che questo referendum abbia molto futuro: in televisione non se ne parla mai (né è stato raggiunto un minimo accordo in RAI al riguardo), se ne parla solamente su internet e anche qui se ne parla pochino.

Riguardo il referendum per ora segnalo questo semplice e riassuntivo sitarello; trasuda IdV da tutti i pori ma chissenefrega - mi aspetto che i pochi che leggano questo blog siano capaci di una visione acritica. Io sono "favorevole" al nucleare, credo che gli autori del sito siano contrari. Ma sull'acqua pubblica non c'è niente da dire.

giovedì 7 aprile 2011

Redditività di Internet

Ho scritto un commento veloce all'articolo di tale Cowen, che spero di espandere al più presto. E' tecnicamente sbagliato dire che internet produce solo divertimento a basso costo, ed è questa l'unica obiezione - benché assai grave - da imputare all'autore. Andiamo oltre le retoriche e guardiamo i dati reali: aziende come Cisco, Google, e ora anche Facebook, producono introiti milionari. Attenzione, non fatevi ingannare dalla mia citazione di facebook - questa azienda non fa soldi in quanto social network, ma in quanto fornitrice di dati personali. tutti i partner di facbook fanno *follie* per aggiudicarsi i favori della società, perché avere un centinaio di milioni di persone facilmente raggiungibili da applet, programmi, giochi etc. significa avere un destinatario preciso e programmato degli advertisements. Inoltre, il giro monetario delle microtransazioni dei famosi "giochini di facebook" gestiti dalla ormai multinazionale Zynga ha eguagliato se non superato il giro di revenue di AdSense, il programma di ads di google. Tutto questo per dire che se è vero che Internet non ha arricchito chi era povero, certamente qualcuno ha arricchito. Dire che non produce alcuna revenue è un errore madornale, che non posso perdonare a chiunque si professi economista. Punti da espandere: 1) la pervesione del meccanismo pubblicitario di internet e dei social networks 2) falsa redditività delle dotcom del nuovo millennio: il caso twitter 3) il trattamento dei dati personali 4) le microtransazioni 5) micro che diventa supermacro

sabato 2 aprile 2011

Elementi

  • Disfunzione razionalità
  • De-riconoscimento pratico attuato delle priorità
  • Ricerca fallace di sensazioni e emozioni e soddisfacimento
  • Scarsa ma rilevante adattabilità scalare alle necessità altrui
  • Desiderio di soddisfacimento / necessità sessuali
  • Pleasure through reality principle [?]
  • Desiderio di emancipazione da una storia passata ritenuta negativa
  • Attaccamento a schemi base di comportamento primitivi
  • Ricerca di distrazione da fissazione che diventa fissazione essa stessa
  • Ricerca di emozioni
  • Tentativo di stabilire un nuovo paradigma di vita del medio periodo
  • Ricerca di affettività, dalla stabilità incerta
  • Prevalenza del piacere sulla stabilità

domenica 27 marzo 2011

Disinformazione

Su quanto sta accadendo in Giappone i giornali di tutto il mondo sparano di continuo notizie praticamente inventate su quanto sta accadendo: l'unico modo di informarsi seriamente ormai è aspettare che passi l'agitazione e che escano le notizie vere. Iniziamo a non informarci sui giornali italiani, ok? Non dico di spendere la vita su NHK World (sono notizie in parte coperte dal Governo, ma almeno realistiche), ma almeno su quello BBC.

In pratica, uno tsunami di false notizie è apparso sui giornali di tutto il mondo. Questo sito riassume con precisione nazista tutte le boiate sparate dai giornali di tutto il mondo - ci sono molti tabloid, riviste inaffidabili per natura, ma porcogiuda ci sono anche riviste italiane. Ma per favore. Insomma, u
n bel record per tutto il giornalismo occidentale paranoico di questi giorni.


In ogni caso, un piccolo appunto: non so come la stanno prendendo, ma non mi sorprenderò se leggero che i giapponesi saranno piuttosto incazzati per il comportamento della stampa occidentale.
Sapete, dopo un micidiale evento rarissimo e imprevedibile ci sono mezzo milione di senzatetto, 20.000 tra morti e dispersi, una costa da ricostruire, e noialtri ci stiamo fissando paranoicamente da settimane per una centrale di quarantanni fa che ha causato 0 morti.


Sulle implicazioni di questi simpatici fenomeni ne parlerò poi.

P.S.: l'ultimo mio post è di quasi un mese fa, zio bono.

mercoledì 9 marzo 2011

Immagine latente

"Ma mica ci sto male, ora. E' il dopo che mi inquieta, però. Un giorno potrei svegliarmi e rendermi conto di nuovo della mia inutilità. In un momento a caso della mia esistenza prossima potrei rendermi conto della gravità della situazione, e mettermi così a piangere della mia miseria in un qualsiasi luogo e momento, anche per strada."

lunedì 28 febbraio 2011

Canzone Impopolare

Sesapessicosapensarecosadirecosafare/sìiotelodireilofareitiracconterei/tuttoquantomaihoavutoilcoraggiodidire/tuttoquantononhomaiavutolafortunadiavere/strettonellamorsadiunpresentecheèpassato/strettonellamorsadiunfuturosconosciuto/sepotròcantareancoraiosaròcontento/sepotròabbracciartiancoraiosaròcontento/sepotessiancorariuscirearealizzare/tuttoqueldicuiiososoloaglialtriparlare

sabato 12 febbraio 2011

Alta cucina in casa Roland





A volte mi faccio una ricotta con zucchero. Come quella del ripieno dei cannoli siciliani. Poi, siccome non ho niente da fare, mi sono detto "ma se ci metto quel cioccolato avanzato?".
Di sicuro ho sbagliato qualcosa con il cioccolato: avevo del latte in scadenza, l'ho messo in un pentolino, ci ho buttato dentro i cioccolatini.


Una volta "sciolto" il cioccolato (non s'è sciolto molto bene -__-' ) ho buttato dentro un po' di ricotta avanzata. Urgh.





Il risultato non era molto invitante. Anche a aggiungere zucchero, sapeva sempre o troppo di ricotta, o troppo di cioccolato.

In compenso, la prova biscotto è stata ampiamente superata :3



La cosa divertente è che ero andato in cucina solo per farmi un té !



venerdì 28 gennaio 2011

Volere ottenere quello che si pensa di volere ottenere




Per raggiungere certi obiettivi, si richiede di adattarsi alle situazioni. Il primo modo che salta alla mente è dover cambiare qualcosa di sè. Ciononostante, facendo così ci si mette addosso una maschera che spesso non riusciamo a portare. Insomma, il dilemma sta proprio nella necessità apparente di cambiare e l'imposizione morale di dover essere sempre sé stessi.

Che fare?


A volte si pensa di voler diventare come altre persone che ci circondano e che rispettiamo o idolizziamo, altre volte desideriamo essere come date persone per ottenere quello che loro hanno, essere come loro per vivere come loro e avere quello che hanno loro. A volte la strada ovvia da seguire sembra quella di cambiare qualcosa di sé stessi, e ci si immagina subito in contrasto con quello che è il nostro ambiente ideale... e quindi ci si impegna - o si pensa di farlo - a cambiare qualcosa.

Tra parentesi: s'è notato l'abuso del verbo "cambiare", in queste righe? Ecco, il punto è che contemporaneamente l'idea dominante è anche "essere sé stessi". Senza scomodare la psicologia, possiamo vivere con una maschera addosso?

Cambiare la propria posizione dipende davvero solo dall'indossare una maschera, e da saperla sopportare?

Davvero siamo tutti in posizioni fisse, "siamo fatti così" E BASTA?


Un brivido mi risale lungo la schiena arcuata, sul corpo flaccido poggiato sul letto, mentre mi rendo conto di questo orrore. Sono in una posizione di stallo tra quello che sono, quello che voglio sembrare, e quello che sembro.

I desideri si scontrano con la realtà dei fatti. E i miei stessi desideri sono influenzati negativamente, sporcati e resi impuri dalla distanza, dalla lontananza, dall'astinenza. L'astinenza porta il carnale nell'anticamera della mia ragione, e tutto si fa in funzione della carne. La passione del cuore domina su ogni cosa, ma è quella dello spirito che chiede vendetta quando di nuovo le speranze e le illusioni si scontrano contro un muro di indifferenza, di realtà che non è quella che si vuole.

E se è vero che mai la realtà corrisponde al desiderato, il mio sguardo offuscato e reso irrazionale dalla passione e dalla frustrazione (Oh, intreccio malevolo! Portatore di tanto bene, e tanto male) non se ne rende conto e ancora mi spinge alla guerra calcolata di strategie mutevoli, mutevoli quanto gli obiettivi cui punta.



martedì 25 gennaio 2011

nuovo leiaut

Ho deciso di cambiare layout. Sarà molto meno originale, ma è sicuramente più colorato e allegro :)

domenica 23 gennaio 2011

Grandi Domande

  1. Che cosa c'è dietro le quinte di un comportamento collettivo?
  2. Esistono fattori fissi X che determinano il feedback di un evento Y ?
  3. Comprendendo che è impossibile o quasi modellizzare eventi complessi dinamici, è possibile costruire una rete di procedure di reazione e analisi per gli eventi caotici ?
  4. Quanto è possibile controllare o limitare le azioni individuali per raggiungere un bene collettivo comune?
  5. Dove l'agire istintivo/egoistico decade nell'agire pianificato/progettuale?