giovedì 16 dicembre 2010

Futuria

Forse dopo la laurea per me sarà già un successo trovare lavoro da un commercialista, in virtù del mio diploma in "ragioneria" (non si chiama più così, ma preferisco dire così che definirmi "Perito aziendale").

Il campo di studi che ho scelto è un po' un campo del cazzo, che qualche volta mi sembra senso solo nei centri studi al soldo delle grandi multinazionali piene di soldi, e ho capito che per farsi un nome in questo campo bisogna per forza laurearsi in un'università di quelle toste (leggi: di quelle che costano 10.000€), altrimenti sono solo uno dei tanti scienziati della merenda.

Il mio campo sarebbero le scienze politiche, solo che sarebbe per me una figata entrare nel campo di un qualcosa che non esiste accademicamente, cioè appunto l'uso della matematica e della scienza sociale (economia inclusa) per progetti di assistenza al decision-making industriale e governativo. Ecco, l'ho detto.

Insomma qualcosa di simile alla
psicostoria.

E dire che il nick HariSeldon lo usavo solo perché non mi venivano in mente altri nomi...

martedì 14 dicembre 2010

Corsi e ricorsi della Storia. #1

Una volta le manifestazioni erano il segno della volontà popolare, oggi sono solo il segno di una "degenerazione della politica" e dell' "odio pregiudiziale che sconfiggeremo con l'amore".

Compito per casa: data una frase come:
Queste manifestazioni oggi sono solo il segno della "degenerazione della politica" e il segno che c'è bisogno di un uomo forte
Individuare in quale altro periodo storico della Storia italiana moderna è identificabile l'esistenza di questa affermazione.

sabato 11 dicembre 2010

Only the Lonely

Di questi tempi sto usando facebook nel modo forse sbagliato. Aspirando al suo uso come piattaforma di interconnessione, è in realtà probabilmente solo uno strato agente come velo filtrante. Le modalità in cui questo velo filtra non sono controllate da me, almeno per la maggior parte. Ma certo è che non sta funzionando molto, come aggregatore. In parte sono limiti tecnici (gli aggiornamenti sono proporzionali in base all'estensione dei rapporti con una persona: se con X parlo poco, ricevo pochi aggiornamenti, il che è logico ma in fondo poco sensato per un SOCIAL network), in parte sono limiti mentali (beh, perfino io chiudo fb quando non voglio parlare con qualcuno), in parte strutturali.

Insomma bisogna trovare un altro modo per farsi degli amici, con 'sto coso qui mi faccio solo corrispondenze/chattate di poco conto, soprattutto se quello che voglio è avere più amici vicini.


In breve: mi sento un po' solo e insoddisfatto, tanto per cambiare.


P.S. oggi ho (re)imparato che non tutti sono come me, che non tutti hanno il mio stesso background, e che se è vero che non tutti possono essere capiti, è altrettanto vero che non tutti possono essere categorizzati anche solo "alla buona".

venerdì 10 dicembre 2010

Invece di studiare: deliri economici

Invece di studiare vado su internet. E questo non è bene.
Poi vado su tom's hardware senza un motivo preciso. E anche questo non è bene.
Poi mi cade l'occhio su questo articolo. E anche questo non è bene.

Un membro dell'attuale governo (ma che strano) decide improvvisamente di questionare la reciprocità tra Stati. WTF?
Certo è logico che sia il Ministro per lo Sviluppo Economico a fare una dichiarazione del genere... lo è un po' meno se si valuta di quali agenzie siano l'oggetto della dichiarazione.

Mi piacerebbe bollarlo come un "semplice" caso di Stato che ostacola il movimento dei flussi di capitale in ottica anti-globalistica, e già la cosa sarebbe abbastanza ridicola per un paese della UE nell'anno nel 2010 d.C.

E' però ridicola il doppio se consideriamo che questa inusuale mozione ha come attori:
  1. Un ministro che, benché giustamente di Partito, ha partecipato in diverse attività di lobbying a favore del Gruppo Fininvest (non link tutto, basta leggere Wikipedia)
  2. Tale ministro è rappresentante di Governo presieduto da un parente stretto (per non dire proprietario diretto, ovviamente) del proprietario della ditta italiana in questione, contrapposta a quella USA
  3. Nessuno, come già detto, mi risulta avere mai mosso una mozione del genere, che si traduce nell'ostacolare gli investimenti in Italia di una ditta straniera; un gesto molto irrazionale in un economia internazionale moderna che trova il suo punto di forza proprio negli investimenti intra-nazionali all'interno del cosiddetto "blocco Occidentale", volendo per amor di chiarezza trascurare i paesi BRIC e simili
Insomma, un bel conflitto di interessi. Ma mentre di questa questione potremmo anche non curarcene (del resto non ce ne curiamo da quindici anni), dal punto di vista economico è un buono spunto di riflessione. Ovviamente è improprio citare un caso idiota come questo come esempio di analisi di decisioni strategiche (è una faccenda che, benché meschina, riguarda il solo territorio italiano), ma penso che potrebbe essere un inizio. Del resto, se già il confine tra liberalizzazione e protezionismo è una terra di nessuno dove una cosa si incrocia all'altra, è interessante vedere come la lotta tra gli interessi strategici nazionali e le dinamiche globalizzate si possa "arricchire" con l'interesse dei privati e della politica.

Ovviamente, la cosa sarebbe rilevante se nell'interesse "dei privati" fosse nascosto un interesse strategico: ma non è questo il caso. Per usare terminologie standard (e non quelle tipiche di questo strano paese italiano), si potrebbe parlare di attività di Lobbying non strategicamente vitali, elevate però a un livello altissimo: voglio dire, le Lobbies statunitensi, per quanto potenti, non siedono al Governo. E inoltre, negli Stati Uniti le lobby sono perfino riconosciute giuridicamente: qui in Italia, è tutto "in nero". E non c'è quasi per niente traccia di una relativa concorrenza nel lobbying; a valutare da notizie come queste si direbbe che mentre negli USA esistono varie lobbies che seguono vari interessi, qui in Italia esista quasi un monopolio: il Biscione.

Tutto questo articolo è ovviamente solo un tentativo di usare strumenti standard per situazioni che non mi sembrano standard. O perlomeno per il mondo occidentale. Qualche volta, dirò, vedo delle analogie con i casi africani di cui nel libro di Giovanni Carbone...


Fantastico... l'Italia si sta rivelando una fonte di "casi" economici degni dell'Indocina

sabato 4 dicembre 2010

Spunti per trame

Sono una persona spesso molto creativa. Troppo. No, davvero, troppo. Al pari del Grande Maestro Isaac Asimov, nella mia zucca frullano decinaia di idee, e il peggio è che le sviluppo anche per immagini mentali, o meglio ancora sotto forma di una specie di teatro mentale con me come unico regista e spettatore - a volte anche attore.

In realtà la maggior parte delle volte sono spunti completamente slegati, spesso pieni di buchi incolmabili - dato che sono scene che penso servano a dare sfogo alla mia infinita emotività, credo.

Oggi farò un elenco, dato che sono di moda gli elenchi (grazie, Saviano).

  • Un ragazzo e una ragazza vivono una serie di avventure braccati da una misteriosa organizzazione, in cerca di dati su un progetto misterioso che riguarda una macchina del tempo. La sfida sarà il trovare decine di indizi di eventi che devono ancora accadere o sono già accaduti prima di altre persone. Alcuni indizi sembrano indicare che nel futuro il figlio dell'unione dei protagonisti stia muovendo le fila di tutto, ma non sarà proprio così...
  • Una ginoide (un robot a forma umana, però femminile) viene inserita nelle file di un'organizzazione non a scopo di lucro per il recupero di un'area devastata da una guerra. Lei è in realtà un robot da guerra recuperato con una bassa stima di sé stessa per via delle sue colpe e azioni; via via diverrà amica di un ragazzo che arriverà infine a innamorarsi di lei. La storia segue il maturare psicologico dei due personaggi nel contesto della ricostruzione post-bellica, soprattutto a livello della sfera emotiva-sentimentale. Scopriranno difetti e virtù, e gli ostacoli alla nostra crescita che ci vengono posti dagli altri, dagli eventi, e soprattutto da noi stessi.

Poi boh, ce ne sono altre: queste sono quelle di oggi.

domenica 7 novembre 2010

Riflessione estemporanea su Fini

Fini ha fatto la furbata. Non ha "staccato la spina" al governo, parandosi così un po' la schiena nel caso andasse tutto male, e intanto ha posto le basi per accerchiare Berlusconi. In pratica gli ha detto: "O fai crollare tutto e rifai una maggioranza più allargata ai moderati 'per il bene del paese', o resti incollato alla poltrona e rischi di non farcela nonostante i potenti alleati come Lega Nord e/o gli inevitabili disertori da altri partiti".

Apprezzo molto la sua mossa, è perfettamente moderata come lui dichiara di essere - ma soprattutto è molto intelligente e subdola.

venerdì 29 ottobre 2010

Cronaca di un ORRORE






>hard drive read error, press ctrl+alt+del


>avvio windows modalità provvisoria
>nessun errore, controlli positivi


>reboot
>scandisk regolare
>verifica dati dei file (fase 4)...
>errore non specificato (codicewtfwtfwtfwtfwtf)


>reboot
>dischi non letti
>[illeggibile] hard disk error



>reboot and select proper boot device or insert boot media in selected boot device
>reboot and select proper boot device or insert boot media in selected boot device
>reboot and select proper boot device or insert boot media in selected boot device
>reboot and select proper boot device or insert boot media in selected boot device
>reboot and select proper boot device or insert boot media in selected boot device





Ovviamente, il negozio di pc apre lunedì.


lunedì 18 ottobre 2010

Occorre essere attenti

..ad onta di ogni strenua decisione o voto contrario mi trovo
imbarazzato sorpreso ferito
per una irata
sensazione di peggioramento
di cui non so parlare né so fare domande...


E anche oggi, non si parla di cose serie ma di stronzate adolescenziali, del genere delle quali non si può fare a meno e che anzi ti tengono in vita, e che se non realizzate appieno ti devastano.
La canzone di oggi è Irata dei C.S.I..
"Linea Gotica" non è il mio album dei CSI preferito, ma ha delle piccole perle che mi rapiscono.
Forse perché in fondo queste strofe riflettono - molto in parte - il mio umore per questa settimana.

Ecco, ora potrei mettermi a scrivere chissà quante parolefrasiperiodiparagrafiinteripost, come fa una mia carissima amica... ma la verità è molto semplice nella sua incomprensibilità.
Oggi ho letto un post su un qualche sito di una tipa che parlava delle sue esperienze sessuali. E a me è venuto il solito magone.

Fine.

Oddio, "fine" un paio di coglioni. Semplicemente credo che sia successo questo. Poi, quello che frulla nella mia testa è ben diverso. Non so, come al solito mi sembra che questa situazione sia un circolo vizioso perché per essere risolta richiede delle condizioni che non ho mai realizzato/ottenuto/posseduto/vissuto.
A questo si aggiunge la mia irata sensazione di peggioramento, cioè che non stia migliorando una sega ma anzi peggiorando. Voglio dire, certe volte non mi soddisfa nemmeno quanto può fare un uomo da solo per soddisfare le proprie necessità ancestrali.
Credo di essermi spiegato.

Ieri sera camminando per le strade di piazza Duomo ho pensato che da un certo punto di vista le cose vanno bene: non avere più quella fissa per le ragazze è bene perché non averle più per la testa significa in pratica farsi meno paranoie e avere più tempo da dedicare a attività ben più costruttive, vedi studio e lavoro.
E a questo punto non dovrei fare altro che liberarmi dalle necessità della carne dopo quelle del cuore, e sarei a cavallo.
Tutto molto divertente, e forse davvero positivo, ma non realizzabile al momento: o così pare.

Stamattina in facoltà, dalla finestra, ho visto una ragazza abbracciata a un ragazzo. Lei era quasi accasciata, lui ritto in piedi, mani in tasca.
Posizione standard. La donna sottomessa al maschio. L'uomo ritto in piedi, che si guarda intorno, sicuro di sé - almeno quanto basta.

Poco dopo, a lezione, non ho seguito bene la lezione e anzi ho fatto diverse figure barbine non capendo cose che una volta capite erano stronzate.

Qualcosa nel mio cervello sta iniziando a malfunzionare.

sabato 16 ottobre 2010

Dopo le cose serie, è ora di fare gli emo



Parlando con un'amica (che non ho capito se accetta che la linki o no in home) mi sono reso conto che di recente sto scrivendo troppi post seri. E' l'ora di tornare a fare piagnistei, lamentazioni e muri di testo sulla mia condizione inumana o sulle mie sfighe o sulla condizione generale dell'Uomo.

Però non ho tanta voglia di scrivere. Eppure in questo momento non è che mi senta benissimo. Mi sento un po' solo, forse. E' una sensazione forse nuova., diversa dal solito "sentirsi-senza-una-compagna", "bisognoso-di-carezze", "bisognoso-di-sesso", è una cosa un po' diversa.

Forse dopo un'altra corrente di impeto di desiderio, mi sto rassegnano di nuovo. Non lo so, però mi è venuta in mente questa immagine, trovata chissà dove.



Non è che la pensi così, però inizia forse a avanzare il dubbio.

P.S.: L'abbondanza di forse e dubbio in questo post è forse (e dàlli) un indizio del significato di questa situazione: cioè che non ci sto capendo un cazzo.

venerdì 1 ottobre 2010

Dalla CCCP alla CSI



Anni Ottanta. Settanta. Un tempo indefinito nella nostra anima.
Il sogno della rivoluzione, dell'evoluzione tecnologica prima che intellettiva. La forza dello spirito umano piega la natura e il duro insensibile metallo alla sua volontà, sostenuta dalla forza della passione, dall'aderenza irremovibile all'Ideale. Siamo padroni della forza, siamo i padroni della terra, ma non glorifichiamo un uomo, mera carne: glorifichiamo la forza dell'uomo.

Onoro il braccio che muove il telaio,
Onoro la forza che muove l'acciaio

Anni Novanta. E' passato del tempo, è trascorsa l'acqua sotto i ponti, le poltrone hanno cambiato proprietario, i nostri solidi sogni si sono squagliati nel magma ribollente delle correnti della Storia. E un giorno, in una campagna della Mongolia, un Uomo meditabondo ...
Possiamo immaginarci un uomo che, dopo essersi illuso di aver trovato la realizzazione in una forma, in un'ideale, intuisca in un qualche modo di aver sbagliato qualcosa. Che quanto egli e una intera generazione apprezzava entusiasta, e per la quale - ognuno a suo modo - aveva combattuto e vissuto, si rivelava essere qualcosa di diverso, dalle conseguenze forse impreviste, forse non considerate, certamente sconcertanti. Che sia cambiato il mondo o solo la sua visione di esso, non importa.

Tu, uomo, rendevi onore una volta agli epigoni di chi rappresentava il Sogno Tecnologico Bolscevico / Atea Mistica Meccanica
Ma adesso pensi: Ecco la Terra in Permanente Rivoluzione / Ridotta imbelle sterile igienica , una Terra che è solo Una Unità di Produzione. E' finito un sogno, è cambiato il mondo, o forse siamo cambiati noi.


Dai CCCP ai C.S.I. , dalla SSSR alla CSI: il tramonto di un sogno di mistica meccanica che lascia spazio allo sconcerto per chi vede solo una terra senz'anima e una sterile freddezza. La Terra: quella del lavoratore, quella della industria agricola, quella dei Grandi Piani. Lavoro e Lavoratore un tempo glorificati, e che ora han lasciato spazio solo alla Terra meccanizzata, snaturata. Questa terra meccanizzata, sterile ed esausta; una vera Tabula Rasa Elettrificata.



giovedì 30 settembre 2010

Articoli in lettura

Qualcuno Era Berlusconiano
http://www.ilfoglio.it/soloqui/5827

Nonostante sia pubblicato sul sito di una fazione a me parecchio indigesta, devo ammettere che questo articolo è interessante.

Intervento di Ferretti alla manifestazione Antiaborto di G.Ferrara
http://www.ilfoglio.it/soloqui/31

Questo, lo lascio alla lettura. Commentarlo è troppo anche per me

sabato 25 settembre 2010

Ermeteuse 4

Due giorni dopo, mentre sedeva sul tetto dell'ostello con il suo nuovo fratellastro, il ragazzo ancora senza nome aveva fissato le stelle. Il suo sguardo si era spostato lungo l'Equatore celeste, fino alla Cintura di Orione. Ignorate le tre brillanti stelle che nei secoli avevano rapito lo sguardo di interi popoli prima di lui, era risalito lungo l'occidente, e all'opposto di Rigel aveva visto una potente luce azzurra. L'aveva già vista, l'aveva già sognata... in un passato lontano.

Il nome di un antico personaggio leggendario, che racchiudeva in sé secoli di passati filosofi e divinità e riflessioni metafisiche, gli era balenato nella mente: e quella stella, così bella...

"Ermeteuse" disse. "Potete chiamarmi così". Mentre diceva queste parole, non aveva mai staccato gli occhi del corpo da quella brillante stella azzurra, mentre gli occhi della mente viaggiavano lungo secoli di cultura umana. Anche quando il suo ora fratellastro gli chiese di ripetersi, Ermeteuse era come se fosse altrove.

In ogni caso, difficilmente un albergatore poteva sapere qualcosa di ermetismo e neoplatonismo rinascimentale: e Ermeteuse non ebbe mai la voglia di spiegare il motivo di quello che era solo un capriccio, benché fosse ora l'identità che offriva al mondo esterno.

domenica 19 settembre 2010

Cantilena Decadente

Se diventassi Lindo Ferretti e cantassi Fall On Me senza saperne il testo


Non contento del tuo tormento
Mai pago mentre deflagro
Mentre canto i miei dolori
Tu spegni negli spiriti
I tuoi bollori

Non passerà un altro giorno
Non passerà prima che tu possa
Dire, cantare, sognare, parlare
Urlare al cielo
Render conto a Dio

Un Dio che ignora le tue pretese
Un Dio che ticchetta, cuor di silicio... e anima
Di carne chi l'ha creato?
Un altro Dio di silicio cucinato

Ti trascini per il mondo
Ne cerchi il cuore, ma non sai
Che in fondo
Non c'è niente da dire o cercare
Se l'incontro
Non avverrà mai

Ti appelli al tuo Dio di cemento
Ti appelli al tuo Dio di silicio
Ti appelli al Dio degli uomini, dì, che sai
Che mai, saprai

Non puoi dire di saperne di più
Di chi già sputò sangue laggiù
Mentre ora ondeggi cogitabondo
Sui malanni di popoli lontani
Che soffrono lungo il mondo
Ma che ne sanno i Siciliani

Che spaccarono terra per te
Che lasciarono un mondo per te
Non lo sapevano, mai lo sapranno
Che quella terra era anche per te

E anche la terra che calpesterai
Ti sei mai chiesto a chi la lascerai?

martedì 14 settembre 2010

Berlusconismo

Chi pensa che basterebbe allontanare Berlusconi Silvio dalle cariche politiche per porre termine al Berlusconismo si illude. Il berlusconismo è qualcosa di ben più complesso: è una visione del mondo.

Una visione rozza, maschilista, predatoria, ingannevole, di controllo, di propaganda, di populismo, di personalismo, di culto del capo, di promiscuità, di discorsi dell'aria fritta, egoista, sprezzante dell'autorità, che urla al lupo e viene sempre creduta, e chissà che altro: insomma il ritratto di quello che è l'italiano medio, figlio dell'educazione televisiva - e non, invero.

Certe volte mi ritrovo a pensare che quella che serve non è una "rivoluzione" politica, ma culturale e sociale. E questo sarà un passaggio ben più complesso, lungo e difficile che il semplice strappare dieci punti in un sondaggio.

sabato 11 settembre 2010

Ermeteuse, #3

Una cosa che Ermeteuse non disse subito a nessuno, se non alla famiglia che ospitò, era che lentamente i ricordi del suo passato stavano tornando. A poco a poco, frammenti di memoria emergevano nei momenti più inaspettati, intervallati a volte da quelle che lui chiamava "sessioni di meditazione", che servivano più spesso a ricucire insieme i brandelli della sua breve vita che a trovarne di nuovi. La meditazione era un'arte sconosciuta ai poveri pescatori di Mimeme, e ancora meno alla poverissima famiglia di albergatori che ospitavano Ermeteuse.

I cacciatori di reperti avevano cercato di prendere con loro Ermeteuse, per usarlo come guida vivente per le rovine; ma la famiglia che gestiva l'ostello (che Ermeteuse riconobbe poi come un ex-caserma della periferia dell'antica Città) si oppose, avendo preso in simpatia il ragazzo. Questi seppe farsi valere giocando insieme da cherubino e da diavoletto: disse di non ricordarsi niente di niente e di non volere nemmeno ricordare, e ricordò al capitano dei cacciatori che sapeva che questi aveva prelevato l'enorme banco di memoria del suo Hibernaculum. Questo era un reato da corte marziale, per un Esercito affamato di tecnologia informatica prebellica. Il ragazzo scambiò la sua libertà per il suo silenzio.

Ovviamente, non ci perdeva niente: gli Hibernaculum contenevano un elaboratore centrale e uno di riserva, e l'ingenuo capitano aveva strappato in fretta e furia il secondo dal suo telaio in metallo... Lasciando però attaccato all'Hibernaculum il suo alimentatore. Il povero albergatore pensò che Ermeteuse sorridesse solo perché era ora libero.

giovedì 9 settembre 2010

Ermeteuse #2

Lo stesso Ermeteuse non aveva mai nascosto che il suo nome era falso - o quantomeno non era il nome datogli da chi lo generò e crebbe. Quando lo portarono nel villaggio, tre anni prima, l'unica cosa che poté dire quando si risvegliò era che si era svegliato da un sonno artificiale, e che poteva essersi dimenticato qualcosa. L'avevano ritrovato nell'entroterra abbandonato, colmo di rottami bellici e prebellici, e dove ancora si potevano trovare le rovine di una città abbandonata già prima della Guerra. In un solitario torrione che si alzava sbilenco, con un angolo piuttosto stretto, un furgone di cacciatori di reperti aveva notato delle luci che non solo erano accese, ma lo erano rimaste per tutte le due settimane che i cacciatori avevano dedicato a quella zona. Andando in avanscoperta, un esploratore tirò incautamente una leva, e fu così che scoprirono quello che Ermeteuse identificò poi come un sistema di espulsione di emergenza per camere di ibernazione. Ma quello che c'era sotto questo tubo di espulsione, Ermeteuse non lo seppe mai dire. Qualcuno, nell'Esercito, sospettò che Ermeteuse mentisse: ma in ogni caso a loro non interessava saperlo, dato che da alcune traccie dell'antico Catasto, quella zona altro non era che un Bunker di Hibernacula, dove altro non c'era se non paratie blindate e nuclei di ibernazione. Nuclei che dovevano essere per forza di cose spenti o danneggiati oltre ogni limite, se quello di Ermeteuse fu l'unico ad essere espulso, soprattutti dati i cedimenti del terreno provocati dalle piogge e dalle bombe del decennio prima.

Fazioni

C'è qualcosa che non va con i comunisti di oggi. Quando ho fatto notare che Saddam non era uno stinco di santo perché aveva ammazzato diversi villaggi Kurdi, avendo in mente un capitolo di Pappagalli Verdi, mi sono visto rispondere così.

Ma vedi che non capisci un cazzo di niente?
E perché i curdi conterebbero più dei Palestinesi?
E perché i curdi quando Saddam li ammazzava nel 1987 NON CONTAVANO UN CAZZO, ma quando a Bush e a Israele ha fatto comodo HANNO COMINCIATO A CONTARE TANTISSIMO.
Ma tu lo sai che i curdi Saddam li ha ammazzati coi gas ricavati dalle "Supplies Agricole" vendutegli dagli USA?
E che gli USA SAPEVANO BENISSIMO che le avrebbe usate per ricavarne armi chimiche nel momento stesso in cui gliele vendevano?
E che l'Occidente, il bravo, tenero, pucciosetto e democratico occidente HA SAPUTO DELLA STRAGE DEI CURDI grazie ai filmati distribuiti dall'IRAN (allora impegnato a difendersi dall'aggressione di Saddam) che riprese le vittime di Halabja???
E che subito dopo questa cosa la Casa Bianca (di Ronnie Rambo Reagan) rilasciò comunicati dove diceva che "era tutto un affare interno irakeno".
UN AFFARE INTERNO IRAKENO!
Quindi non venite vent'anni dopo a dire che Saddam era un tiranno cattivo.
Capito?

Tutti fatti veri, però...

Però ho "sommato" questa risposta a un'altra che avevo ricevuto mesi fa, durate un dibattito su Israele e Palestina.
Possibile che pur di dare contro agli Americani (cosa giustissima, quando si parla di queste vecchie faccende oscure) si rischi di appoggiare persone che - per così dire - non meriterebbero appoggio? Ho visto persone giustificare gli attentati terroristici dei kamikaze palestinesi in termini non solamente sociologici, perciò temo che la risposta sia sì.

martedì 31 agosto 2010

Riflessioni in tema antropologico-culturale #1

Non voglio che i miei nipoti e pronipoti vivano in un paese in gran parte musulmano, in cui si parla prevalentemente turco e arabo, dove le donne portano il velo e il ritmo della giornata è scandito dai muezzin. Se voglio questo, posso prenotare una vacanza in Oriente.
Ci preoccupiamo del clima del mondo tra 100 o 500 anni. Perché dovremmo essere interessati al clima tra 500 anni, quando il programma tedesco per l’immigrazione sta lavorando per l’estinzione dei tedeschi?
Parlare con gli immigrati turchi di terza generazione non vuol dire parlare davvero il tedesco, c’è una ostilità verso l’integrazione ben precisa. Ma perché, ci si chiede, si osservano queste difficoltà mentre in quasi tutti gli altri gruppi di immigrati non c’è questo problema? Tutto ciò è stato trascurato per troppo tempo, l’invecchiamento e la diminuzione della popolazione tedesca vanno di pari passo con i cambiamenti qualitativi nella sua composizione. Il continuo aumento dei meno forti e dei meno intelligenti renderà meno forte il futuro della Germania. È inevitabile che la Germania sarà più piccola e più povera.

Domanda: Perché queste dichiarazioni hanno creato tante polemiche?

Una mia prima risposta, quasi a freddo, sarebbe: Perché implica che un processo di immigrazione significhi la morte della cultura ospitante. Inoltre, presume che le "attitudini culturali" siano fisse e immutabili, e non è per niente così. In genere, chi afferma questo e muove campagne di lotta al riguardo è nel 90% un bugiardo che sa di esserlo, ma che tira le fila del movimento per interessi economico-politici mascherati da rivendicazioni culturali. Questo ovviamente non significa che queste affermazioni non possano essere "sincere". Molto probabilmente lo sono, però mi piace ricordare che in quest'epoca che chiamiamo "della globalizzazione" le questioni sociali si intersecano ancora di più con le questioni politiche. E non solo stando all'interno degli stessi gruppi coinvolti, anche dei singoli casi, ma anche all'esterno. In una società le parti sono interconnesse per natura, e in queste questioni sono interconnesse a doppio filo.

Alla mia prima risposta ho sentito rispondere:
Perché implichi che proteggere una cultura nasconda per forza qualcosa, una specie di società segreta? conda per forza qualcosa, una specie di società segreta?
Ma non c'è nessuna "società segreta". Un esempio, raccontato molto rozzamente e senza perizia: la padania e la Lega Nord. Non esiste una "cultura padana", storicamente. Eppure, i leghisti più "puri" (o, per meglio dire, più ideologicamente alti: andando più terra-terra o semplicemente nella Brianza vediamo, detto in breve, una semplice lotta per la qualificazione del territorio) propugnano la loro lotta usando la "cultura padana" come motivazione e guida.

In questo caso una motivazione di rivendicazione culturale altro non è che una lotta politica. Leggiamo qualcosa di Fredrik Barth, per chiarirci le idee. È la base, secondo me, di un qualsiasi ragionamento sulle "lotte" e "rivendicazioni": cioè che nel seguirle dall'esterno ci dimentichiamo completamente dell'esistenza di giochi di potere all'interno della cultura/movimento. E questa è una cosa fondamentale. Quando parliamo delle "dichiarazioni dei musulmani" non facciamo caso al fatto che certe dichiarazioni non sono emesse in modo plebiscitario dall'intera comunità musulmana di un paese, di una città, di una nazione o del mondo; ma semplicemente da chi in quella data situazione in quel dato momento temporale, ha il potere per far giungere un messaggio con la forza e la capillarità desiderata.

Altre risposte potrebbero essere
Non è ipocrita? Se uno vuole rivendicare il suo diritto di essere arabo in terra straniera va bene e c'è da capirlo, se uno dice che la sua cultura d'origine europea sta morendo allora è un sordido nazista mosso da poteri occulti.
Non si sa perché ma qualsiasi vagito identitario proveniente dall'Europa viene etichettato negativamente.
La prima frase è un dilemma nel quale cadono molti giovani commentatori di sinistra, secondo me. La verità secondo me sta tutta nella stratificazione delle lotte di potere che definiscono l'emergere di una rivendicazione come paravento o giustificazione morale di "altro".

La seconda frase secondo me altro non è che l'effetto - per me benevolo - degli studi sull' uso politico della Storia. Certo, forse agli "scienziati sociali" o aspiranti tali (tipo il sottoscritto) si profila un'era di paranoie.


E ancora

E che ci sia una volontà di non-integrazione da parte dei musulmani lo vogliamo prendere in considerazione o no?
Domanda fatale: Ogni singolo musulmano? E, dato che mi piace molto provocare passando per paralleli, abbiamo mai pensato alla situazione opposta? "Noi", o per meglio dire tu o me, vogliamo che "loro" si integrino? E che significa "integrare", a proposito? Assimilare? E chi assimila chi? Integrare? Ma allora non siamo né italiani né stranieri? Allora a questo punto le diatribe sull'integrazione perdono di senso!

Io credo che la verità stia un po' nel mezzo. L'integrazione migliore è forse quella situazione nella quale non ci si rende conto di avere a che fare con persone aliene a noi. E l'alieno di oggi è il musulmano, e l'alieno di ieri era il siciliano, e l'alieno di domani...
C'è una sostanziale quantità di musulmani che non vogliono imparare la lingua del paese ospitante e che sovente fanno opera di diffusione della Sharia
Una piccola raffica:
C'è una sostanziale quantità di musulmani
Definiamo "sostanziale".
che non vogliono imparare la lingua del paese ospitante
Sapeste quanti italiani e americani ho visto (sarò onesto: più spesso, sentito dire) "non" farlo, mentre risiedevano all'estero! Per gli americani ho più indizi personali per motivi di lavoro, ma non oso generalizzare.
e che sovente
Abbiamo contato ogni singolo caso? Sappiamo per certo che ogni musulmano in italia segue la sharia?

A me non importa che questo sia vero o falso: il punto è che dubito molto che ogni singolo musulmano, supponiamo nordafricano - ovvero un individuo non dissimile da un italiano cattolico o da un russo ortodosso per quanto riguarda l'universale umanità che ci caratterizza in quanto entrami Homo Sapiens - ragioni in questo modo. Invece, per farla in breve (l'ora è tarda), "noi" individui, i cosiddetti "gruppi di influenza ora al potere" (ricordiamoci che la nostra rielaborazione personale altro non è che rielaborazione di input che sono output di [mass] media, e altro*), etcetera, ragioniamo con una logica che in soldoni è "fare di un'erba un fascio". Forse, molto rozzamente, è questo il problema basilare nelle relazioni tra persone, gruppi, società - andando a salire.


* È un discorso molto complesso, che non affronterò qui


2010 Roland - Étienne


martedì 24 agosto 2010

Ermeteuse, #1


Sopra la casa di Ermeteuse, c'era un'antenna. Non la semplice asta di ferro che raramente faceva capolino sui fragili tetti delle case in tufo che sottostavano al piccolo promontorio dove si ergeva la pur modesta casa di Ermeteuse: la sua antenna era una torre alta dieci metri, un intrico di cavi e travi in metallo che si accastellavano a formare quello che era l'edificio più alto che il villaggio di Mimeme avesse mai visto nei suoi quarant'anni di storia.

Questa antenna era insieme l'orgoglio e lo spauracchio degli abitanti del villaggio: grazie a lei arrivavano spesso camion dell'Esercito ricchi di provviste che i soldati donavano alla povera popolazione del posto; ma insieme temevano che un giorno il Nemico scoprisse la grande mano in metallo che Ermeteuse agitava nell'etere, in cerca della sua Voce.

Perché a questo serviva quella torre, con tutti i suoi cavi e tutte le sue antenne di forma inusitata e ormai dimenticata: captava nell'aria le segretissime trasmissioni cifrate del Nemico, e se già questo si era visto nei secoli che precedettero la Guerra, era grazie a Ermeteuse che tutto poteva funzionare. Il rapporto tra Ermeteuse e l'antenna era diretto, mediato solo dalla complessa interfaccia neurale che copriva spesso il cranio del giovane. La natura della tecnologia usata dal giovane era quasi sconosciuta allo stesso Esercito: come unico tecnico e utilizzatore della complessa struttura, relitto ancora funzionante di chissà quale ormai antica tecnologia pre-Guerra, egli aveva fortissima influenza sull'Esercito.

Ermeteuse afferrava la Voce del Nemico, la ascoltava e decifrava, e ne offriva il contenuto all'Esercito; in cambio, l'Esercito si teneva lontano dal villaggio di Mimeme e dalle sue vicinanze, e offriva cibo e manutenzione delle scalcinate macchine dissalatrici.

venerdì 2 luglio 2010

Felicità, Tristezza, Futuro Incerto

Se n'è andata. Alla fine, pare davvero che io non sia innamorato di lei: non ho provato molto, quando è stato il momento di farlo. Che sia stato l'ambiente? No, è cambiato anche quello.

Stamattina mi sono svegliato con un sentimento strano: insieme felicità e tristezza. Poi lei mi ha detto che si è incontrata con il suo ex, e... non me ne è fregato molto. Voglio dire: non ho avuto quel rosik che ho di solito, ma solo un mezzo rosik dato dalla "attrazione fisica" che provo verso di lei. Fin. Ma la cosa divertente è che lo sento sempre di meno. Non so, forse sono guarito e ora lei è davvero la mia Migliore Amica del Cuore e basta. Poi, chissà. Magari un giorno sarò davvero un ragazzo carino e avrò tanta sicurezza di me da poterci provare sul serio. Forse. Potrei anche riuscire nel mio intento, ma non volerci provare per niente. Il Destino, che tante carte ha giocato in questa pazza settimana, potrebbe rivelarmi tante altre sorprese. Fede in Dio inclusa.


Parlando di curiose love story, mi è tornato in mente KareKano: ai tempi mi prese moltissimo, ero un ragazzino alle soglie della fine delle medie e sognavo di ritrovarmi nelle situazioni dell'anime, amore-tra-i-banchi-di-scuola incluso. Invece ero in ETERNAL FRIENDZONE OF DOOM con la mia compagna di banco e mi avviavo già ad essere un cinico asociale in mezzo a un centro di formazione pieno di truzzi e rimbambiti (sia chiaro: dopo un po' la situazione migliorò, ma i primi anni era davvero un mezzo inferno, benché abbia imparato tanto da quella esperienza).

E niente, è un anime fantastico per costruzione di personaggi, scene divertenti, e situazioni verosimili (ma non per forza realistiche). Tonami,
figo della madonna ma che alle medie era un ciccioneera il mio personaggio preferito perché sognavo un giorno di sbocciare come lui. Invece sono rimasto un bambino ciccione. In anima e corpo.
Ma su questo ho deciso di lavorarci su. So che è la trentesima volta che lo dico, ma stavolta il punto è farlo non con grandi passi memorabili, annunziati in pompa magna, ma con piccoli gesti quotidiani che formeranno poi un grande cambiamento. Nel frattempo, cerco di studiare per l'esame di oggi, che mi trascino da mesi.

Inoltre, in questi giorni, dovrò farmi passare questa stranissima sensazione che mi pervade. Non potrò essere felice e triste insieme per molto, e vorrei che rimanesse la prima parte. E che "Punto" di Jovanotti mi si levasse dalla testa, prima che mi metta a pensare che sono invero innamorato di lei, che voglio invece solo come migliore amica. No, non come scopamica.

Ultima cosa: una mia caratteristica è concentrarsi sempre su una sola ragazza. Forse dovrei fare il playboy e gigionare con molte, ma io mantengo nel mio cuore al massimo due ragazze. Certo, per Lei c'è sempre un posto speciale: ma è qualcosa di diverso ormai.

La vita mi si schiude davanti con le sue infinite possibilità, e io voglio ora attraversarne molte se non tutte. La "vita abituale" è insieme colonna portante e catena segregante: e così non dev'essere più.

Amo, voglio amare, voglio essere amato, voglio la gioia del mondo: con questa frasucola da smemoranda chiudo e mi godo l'enorme espansione della mia sfera emozionale degli ultimi anni, che mi porta a piangere per (apparenti?) sciocchezze.

Amo.

venerdì 4 giugno 2010

lunedì 31 maggio 2010

sharethis



Boh, non so 'na sega di webdesign. Se sapete dove cazzo devo infilare questo codice sono contento.

Stavo solo cercando del porno

http://rolandcezanne.deviantart.com

Invece mi sono ritrovato qua. Non so, era da un pezzo che volevo farmi un account, giusto per raccogliere le mie stronzate... solo che DA non è quasi per niente quello che volevo io. Porcogiuda, se voglio collezionare le mie stronzate in "cartelle" accessibili muore qualcuno?

venerdì 14 maggio 2010

CCCP, CSI, PGR, GLF, TSO

Il titolo dice tutto: è la sequenza di sigle che, immagino, stanno accompagnando il mio cammino lungo questa settimana di orrore e paranoia. Dalle caselle CCCP e CSI ci sono passato, grazie a Dio Amule non funziona su questa macchina linux (Motivo? Ignoto) perciò sarà più difficile andare avanti. Ma i Torrenti avanzano e i PGR aspettano solo me.

Spero che il TSO arrivi prima degli esami.

mercoledì 28 aprile 2010

Ricerca di un Leader

Io inizio a essere dell'idea che la Sinistra non abbia bisogno di "un leader". Riconoscerne il bisogno significa solo alimentare il meccanismo ben avviato da Berlusconi. Quello di cui si ha davvero bisogno per cambiare il sistema attuale, è altro. Altrimenti siamo sempre allo stesso punto, al livello di un nuovo semiautoritarismo... e da qui, quanto manca a un berlusconismo da sinistra? Poco, temo.

mercoledì 31 marzo 2010

domattina dovrei restare a casa

Sono sul letto, e cerco di recuperare il cazzeggio di tre mesi in una notte, vedendo vecchie slides sul portatile. Combatto con il sonno, e sto perdendo. L'enorme russare di mia madre mi giunge da sinistra; ma è da dietro il muro, dove poggio la testa, che arriva l'impensabile.

È UNA LAVATRICE.
QUALCUNO, IN QUESTA CITTÀ DI MER*A, STA FACENDO ANDARE LA LAVATRICE A MEZZANOTTE E SETTE MINUTI.

La vita non smette di sorprendermi.

Santodio, ora sta centrifugando.

domenica 28 marzo 2010

Franco

Oggi ho parlato con Franco.

Franco è un onesto lavoratore, un po' fregato dagli andamenti del recente mercato del lavoro, un po' fregato dall'età. Convinto sostenitore di AN e di Gianfranco Fini, ha accolto con freddezza l'unione di AN e FI in un solo partito; e la sua opinione riguardo Berlusconi è andata a calare sempre più nel tempo.

Ora, odia Berlusconi con tutto sé stesso, e trova che il "suo" partito non lo rappresenti più. Gli manca AN, credo. Certamente gli manca la Destra, quella Vera, che ormai non vede più in quell'accozzaglia di parole che è il Cavaliere. I telegiornali per lui vanno ascoltati con attenzione, così da permettere di comprendere le linee politiche che in fondo ogni giornale - e soprattutto conduttore - ha e si sforza di mantenere. A noi ascoltatori sta guardare e capire.

Secondo lui questa "destra" non ha fatto un cazzo di buono.
Le sue riforme del lavoro gliel'hanno messo nel culo e hanno trasformato i suoi straordinari in farsa. Fosse per lui, andrebbe a votare solo per fare una X sul partito di sinistra più estrema che ci fosse: ma è fedele ai suoi ideali e non lo farà.

Franco non voterà. Non c'è un partito che lo rappresenti e non voterà. Dice che la "destra" stavolta perderà molto, dice che stavolta l'astensione sarà molto alta.

domenica 21 marzo 2010

Una triste serata

Non so che mi prende. Prima cazzeggiavo invece di studiare, ora continuo a cazzeggiare ma mi sento triste. I Pet Shop Boys mi hanno dato una mano... Home And Dry prima o poi doveva farmi piangere, ci ha solo messo qualche anno.

domenica 7 marzo 2010

lol, elezioni


Si parla molto del recente decreto firmato dal Presidente Napolitano. Il punto è che formalmente è un decreto interpretativo, che in quanto tale non viola la costituzione perché ne è strumento, poiché interpreta una legge elettorale a sua volta interpretazione dei principi della costituzione. Principi che vengono realizzati e interpretati tramite le leggi, appunto.

Non c'è che dire, Berlusconi & C. stavolta han creato una trappola perfetta - usando le loro parole.

Esiste infatti qualcosa che smonta l'ingranaggio nell'idea di un decreto che interpreta - o per meglio dire, completa - una legge elettorale, senza approvazione dalle Camere nel vecchio modo (sì, sapete, quella consultazione senza richiesta diretta della fiducia, quello che si faceva più spesso nei bei tempi andati della democrazia rappresentativa): cioè che un interpretazione entra comunque nel merito di una legge.

Quindi, in base all'articolo 72, comma 4
La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale [...]
Questo decreto è formalmente irregolare.

Questo giustifica l'indignazione, un po' meno la rabbia sputata a sangue dal caro Di Pietro, che per quanto nel giusto sputando veleno non fa altro che giustificare l'azione di Silvio e l'idea dell' "esercito del Bene" che muove contro quello "del Male" delle Sinistre, che sanno solo sputare veleno e offendere le cariche istituzionali.

Con la giusta dose di ipocrisia, ovviamente, perché personalmente ricordo bene i ripetuti attacchi a Napolitano ("comunista", "servo delle sinistre", etc) degli anni passati. Inoltre, tornando al discorso delle elezioni, vi lascio un simpatico articolo che farà vivere un simpatico dejà-vù ai lettori.

Spezzo una lancia a favore del fu Polo e ora PdL : sono stati coerenti per quanto riguarda l'accuse di politicizzazione della Magistratura, su questo non vedo nessuna ipocrisia.

sabato 30 gennaio 2010

Passate Parola.

«Vede, la legge sul legittimo impedimento è palesemente incostituzionale, e quindi la Consulta la boccerà. Però intanto resterà in vigore per almeno un anno e mezzo: appunto fino alla bocciatura della Corte Costituzionale. E Berlusconi nel frattempo farà passare il Lodo Alfano bis, come legge costituzionale, quindi intoccabile dalla Consulta».
Diabolico come sempre.



In ogni caso, qualcuno potrà (e l'ha fatto) dire che il signor Taormina avrebbe una bella faccia tosta a parlare male del suo ex "padrone" ora che non è più nel suo entourage; ma cosa implica questo pensiero? E' presto detto: questo pensiero nasce dallo stesso meccanismo psicologico che, nel passato, portava a screditare i pentiti di mafia.

Pensateci su: "X ora parla male perché non lavora per lui" implica che diamo un giudizio negativo e/o sminuito in importanza a X solo perché non è più un suo vassallo... ma dove sarebbe il problema? Anzi, appunto che il il sig. X non è più nello stretto entourage possiamo aspettarci che egli forse sia poco chiaro, ma sicuramente non sarebbe insincero.

E ciò per un semplice motivo: a Taormina non viene in mano niente, sia che menta o che sia sincero. E' fuori dal gioco politico, è fuori dai meccanismi dei due partiti principali che tutto additano e tutto accusano come malpensanti o diretti propagandatori.
Tra l'altro questa notizia è stata praticamente ignorata dai giornali. Vera o falsa che sia la sua testimonianza, questo fatto inquieta: nel primo caso è censura, nel secondo caso è voler tralasciare anche solo i sospetti.