lunedì 19 dicembre 2011

Rapide parole che seguono lenti sentimenti

Passerà tutto, prima o poi. Ogni ostacolo, posto da sé stessi o da altri, è una lezione in più. E anche quando non si impara qualcosa, e si è semplicemente passati oltre come l'acqua con una roccia, rimane qualcosa in più. Si perde qualcosa, ma si guadagna altro. Solo il calore infinito della rabbia o il gelo totale della disperazione possono toglierci tutto: fino ad allora, la vita deve fluire in equilibrio.
Questo è quanto mi è uscito dalla tastiera subito dopo una veloce riflessione, qualche giorno fa. A distanza di qualche giorno ho notato che molti concetti non sono molto bene espressi. In sostanza,  la vita offre lezioni anche quando non ne offre alcuna direttamente. Anche quando non si riesce ad affrontare un ostacolo e superarlo con successo, rimane qualcosa dal quale potere trarre giovamento, lezione, beneficio. Anche quando pensiamo di avere perso qualcosa di noi stessi a seguito di un evento traumatico di qualsiasi genere, possiamo comunque ritrovare, riscoprire o scoprire ex novo qualche nuova parte di noi. Non è detto, però, che sia sempre così. Ma ho la sincera speranza che lo sia.

Il paragone della nostra esistenza con l'acqua nella sua forma liquida credo sia calzante, in questo senso. Così come alcune gocce possono perdersi e altre unirsi, è altrettanto vero che solo un grande calore o un grande freddo possono fermare l'esistenza, che è liquida ma tangibile: la rabbia eterna che ci scalda e fa ribollire muove caoticamente ogni parte di noi senza una direzione, e quindi perdiamo l'equilibrio necessario alla crescita, allo sviluppo, alla maturazione, ai corretti modi di vivere; la disperazione più totale ghiaccia e immobilizza il nostro flusso, di nuovo perdendo l'equilibrio necessario alla crescita, allo sviluppo, alla maturazione, ai corretti modi di vivere.

1 commento:

  1. La vita, e tutto ciò che ci circonda sottoforma di sua espressione, offre lezioni contiuamente. In più, c'è anche il piacere della riscoperta di concetti e sensazioni non nuove, ma che con il nostro mutare cambiano a loro volta.
    La capacità di progredire e sopravvivere stà nel trarre insegnamento anche dai momenti che potremmo considerare negativi: non fossilizzarsi, ma essere adattabili ad ogni situazione. Credo proprio sia questa la vera arte, nella vita.
    Vorrei però dirti che, secondo me, il grande calore ed il grande freddo non fermano, bensì consentono di mutare forma; è pur sempre vero che, se vogliamo vedere l'essere fermi o la staticità come eliminatori dell'esistenza, chi non è in grado di cambiare forma incorre nel rischio di perdersi. Diversamente, caldo e freddo ci forniscono un trampolino, uno stimolo esterno a modificare noi stessi e le cose.
    Vorrei poi capire una cosa: quando dici che la rabbia fa perdere l'equilibrio, mi sembra di intuire che tu consideri l'equilibrio come una situazione pacifica. Per me non lo è: repentini cambiamenti certo non aiutano ad avere chiarezza, ma nonsi può negare, ad esempio, che anche nella rabbia ci sia un intento chiaro. Per me l'equilibrio è la coesistenza tra pulsioni differenti: il senso di pace, con la voglia di distruggere tutto, rabbia, calma, angoscia,... tutto, in dosi tali da consentire che nessuna di queste vinca sulle altre, forma l'equilibrio. Non c'è equilibrio se esiste solo il bene o solo il male, per dirla in soldoni; al contrario, c'è equilibrio quando bene e male, nella loro infinita lotta, si equivalgono senza che l'ago della bilancia penda da una sola parte.

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Sii gentile prego ^.^
- Saffo

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