domenica 7 marzo 2010

lol, elezioni


Si parla molto del recente decreto firmato dal Presidente Napolitano. Il punto è che formalmente è un decreto interpretativo, che in quanto tale non viola la costituzione perché ne è strumento, poiché interpreta una legge elettorale a sua volta interpretazione dei principi della costituzione. Principi che vengono realizzati e interpretati tramite le leggi, appunto.

Non c'è che dire, Berlusconi & C. stavolta han creato una trappola perfetta - usando le loro parole.

Esiste infatti qualcosa che smonta l'ingranaggio nell'idea di un decreto che interpreta - o per meglio dire, completa - una legge elettorale, senza approvazione dalle Camere nel vecchio modo (sì, sapete, quella consultazione senza richiesta diretta della fiducia, quello che si faceva più spesso nei bei tempi andati della democrazia rappresentativa): cioè che un interpretazione entra comunque nel merito di una legge.

Quindi, in base all'articolo 72, comma 4
La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale [...]
Questo decreto è formalmente irregolare.

Questo giustifica l'indignazione, un po' meno la rabbia sputata a sangue dal caro Di Pietro, che per quanto nel giusto sputando veleno non fa altro che giustificare l'azione di Silvio e l'idea dell' "esercito del Bene" che muove contro quello "del Male" delle Sinistre, che sanno solo sputare veleno e offendere le cariche istituzionali.

Con la giusta dose di ipocrisia, ovviamente, perché personalmente ricordo bene i ripetuti attacchi a Napolitano ("comunista", "servo delle sinistre", etc) degli anni passati. Inoltre, tornando al discorso delle elezioni, vi lascio un simpatico articolo che farà vivere un simpatico dejà-vù ai lettori.

Spezzo una lancia a favore del fu Polo e ora PdL : sono stati coerenti per quanto riguarda l'accuse di politicizzazione della Magistratura, su questo non vedo nessuna ipocrisia.

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- Saffo

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